Il Sapore
della Vittoria
Uniti si Vince
di Pietro Frapoli
Anno: 2001
Regia: Boaz Yakin
Cast: Denzel Washington, Will Patton, Wood
Harris, Ryan Hurst, Donald Faison, Ryan Gosling
Durata: 113 min
Harris, Ryan Hurst, Donald Faison, Ryan Gosling
Durata: 113 min
Questo fatto provocherà non poche tensioni dovute al clima razzista che vigeva in quel periodo in tutti gli USA, Herman infatti è uno dei pochi neri a cui è stata fatta la concessione di poter allenare una squadra.
Il sapore della vittoria è un film che colpisce, carica ed esalta in ogni caso lo spettatore: anche a una visione superficiale della pellicola non può sfuggire lo spirito di squadra che si andrà a creare tra i Titans - la squadra di Alexandra - e che poi farà da filo conduttore a tutte le vicende collaterali che vengono presentate dal film.Ciò che personalmente mi colpisce maggiormente in questo film è il cambiamento che i ragazzi hanno in seguito all'incontro/scontro con il coach Boom - una personalità molto severa sul lavoro e dolce in famiglia - che diventerà un padre per tutti loro e gli insegnerà il valore della fatica e del sudore per conquistare la vittoria (fatto, quello della fatica, non del tutto scontato nell'ambito dello sport ai nostri giorni).
Inoltre vi è una maturazione dell'umanità dei protagonisti, allenatori e giocatori, che commuove dal primo all'ultimo minuto.
In questo senso è interessante quello che il capitano Gerry Bertier dice a Julius dopo essere stato vittima dell'incidente:
"Avevo paura di te Julius, paura di quello che non conoscevo.
Ora mi rendo conto che odiavo mio fratello."
In quel momento a mio parere, tutto il film acquista il suo proprio significato, il capitano infatti guarda oltre i suoi pregiudizi e impara ad amare gli amici per come gli sono posti davanti.
Un film che insegna veramente cosa dovrebbe essere l'autorità di un coach e di un vero amico in genere: Boom non risparmia le fatiche ai suoi giocatori (nè in campo sportivo nè in campo umano) ma si rende compagno a loro e guida per affrontarle.
Aggiungerei per ultimo che il film è raccontato attraverso una colonna sonora alquanto azzeccata: a ogni angolo troviamo classici anni '60 '70 che divertono e rilanciano un pò di positività e carica in questi tempi di crisi (anche allora in un certo senso la "crisi" culturale era forte quanto ora).
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