giovedì 5 gennaio 2012

Il Sapore della Vittoria


Il Sapore della Vittoria
Uniti si Vince
di Pietro Frapoli

Anno: 2001
Genere: Drammatico, Sportivo
Regia: Boaz Yakin



Siamo negli anni '70 in Virginia ed Herman Boone, coach di colore, viene chiamato ad allenare la squadra universitaria di football di Alexandra.
Questo fatto provocherà non poche tensioni dovute al clima razzista che vigeva in quel periodo in tutti gli USA, Herman infatti è uno dei pochi neri a cui è stata fatta la concessione di poter allenare una squadra.

Il sapore della vittoria è un film che colpisce, carica ed esalta in ogni caso lo spettatore: anche a una visione superficiale della pellicola non può sfuggire lo spirito di squadra che si andrà a creare tra i Titans - la squadra di Alexandra - e che poi farà da filo conduttore a tutte le vicende collaterali che vengono presentate dal film.Ciò che personalmente mi colpisce maggiormente in questo film è il cambiamento che i ragazzi hanno in seguito all'incontro/scontro con il coach Boom - una personalità molto severa sul lavoro e dolce in famiglia - che diventerà un padre per tutti loro e gli insegnerà il valore della fatica e del sudore per conquistare la vittoria (fatto, quello della fatica, non del tutto scontato nell'ambito dello sport ai nostri giorni).
Inoltre vi è una maturazione dell'umanità dei protagonisti, allenatori e giocatori, che commuove dal primo all'ultimo minuto.
In questo senso è interessante quello che il capitano Gerry Bertier dice a Julius dopo essere stato vittima dell'incidente:

"Avevo paura di te Julius, paura di quello che non conoscevo.
Ora mi rendo conto che odiavo mio fratello."

In quel momento a mio parere, tutto il film acquista il suo proprio significato, il capitano infatti guarda oltre i suoi pregiudizi e impara ad amare gli amici per come gli sono posti davanti.

Un film che insegna veramente cosa dovrebbe essere l'autorità di un coach e di un vero amico in genere: Boom non risparmia le fatiche ai suoi giocatori (nè in campo sportivo nè in campo umano) ma si rende compagno a loro e guida per affrontarle.
 

Aggiungerei per ultimo che il film è raccontato attraverso una colonna sonora alquanto azzeccata: a ogni angolo troviamo classici anni '60 '70 che divertono e rilanciano un pò di positività e carica in questi tempi di crisi (anche allora in un certo senso la "crisi" culturale era forte quanto ora).

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